
Thierry Mugler: l'innovatore della Haute Couture
Feb 10, 2023“Sono un architetto che reinventa completamente il corpo di una donna”.
Così si descrisse nell’ambito della sua carriera l’artista eclettico Thierry Mugler.
"La moda è un film. E ogni giorno, quando ti vesti, dirigi te stesso."
Nell'arco dei miei viaggi a Parigi, ho avuto la possibilità di poter ammirare la retrospettiva Couturissime (a lui dedicata) al Musée des Arts Décoratifs, inaugurata nel settembre 2021 e disponibile fino al 24 aprile 2022. Ho potuto ammirare dal vivo la meraviglia che questi abiti/costumi evocano e il talento di questo poliedrico Artista con la A maiuscola. Lavori certosini di una persona che nulla ha mai dato per scontato nella vita per la ricerca della bellezza.
Come vedete, ho scattato qualche foto e, come promesso nei social, le condivido qui con voi. Vi invito a leggere questo blogpost che ho scritto per voi, contenente la sua biografia e alcune delle collezioni e caratteristiche che lo hanno contraddistinto dagli altri couturier. Purtroppo, come tutti ormai sanno, ci ha lasciato poco tempo fa, ma il ricordo della sua personalità non ci abbandonerà mai.
Nell’arco della sua vita fu l’innovatore delle forme delle donne con i suoi abiti futuristici e i corsetti super sexy accompagnati da spalline extra large e seni enfatizzati.



La valorizzazione del corpo umano fu sempre il fulcro del suo lavoro fino a condurre la Haute Couture ad un livello di sperimentazione che oggi è tornato in voga, grazie anche a personaggi attuali del mondo dello spettacolo, come Cardi B (che durante i Grammy ha indossato il famoso abito a conchiglia, noto anche come The Venus Dress perché ispirato alla Nascita di Venere di Sandro Botticelli) e Kim Kardashian (spesso identificata come la sua musa) per la quale creò un abito-cascata di cristalli per il Met Gala 2019.

L'immagine fatata e principesca della Haute Couture viene ribaltata da una nuova immagine delle donne, che sotto le sue mani diventano donne dominatrici, soldatesse, aliene e dotate di enorme sensualità.
«Il mio approccio alla moda è stato naturale. Da bambino non amavo nessun vestito: iniziai a creare i miei, alla ricerca di un’identità»
La sua carriera da artista non si limitò al campo della moda: il suo precedente lavoro come ballerino/acrobata prima e la sua passione per il bodybuilding poi lo hanno da sempre portato ad esplorare il corpo umano, una sorta di oggetto di studio per lui.
Nelle successive interviste, lo stesso Mugler affermò quanto la carriera da ballerino a livello professionale presso la Rhin Opera per lui fu importante per la tecnica, a dimostrazione del fatto che ogni esperienza non è fine a se stessa, ma il tassello di un enorme quadro chiamato vita. In India imparò persino il Kathakali, una forma di teatro-danza che unisce mimo e arti marziali.
Durante la mia ricerca ho letto molti articoli che lo definiscono in vari modi: innovatore, stravagante, visionario, provocatorio, seducente, eccentrico e genio dell’eccesso.
Ma a cosa sono dovute queste accezioni?
Innovatore: non solo fu un innovatore delle linee e dei volumi, ma anche dell’utilizzo di diversi materiali come tessuti simili alla plastica, pelle, lattice, gomma e metallo con cui realizzava delle “armature” gioiello.



Nadja Auermann al Thierry Mugler Haute Couture autunno/inverno 1995; il body è in metallo color oro
Stravagante e genio dell’eccesso: le sue sfilate erano ricche di abiti ispirati ad animali, insetti, robot, donne aliene, immagini sacre e donne dominatrici.









Da questa, il famoso bustier-moto il corsetto Harley Davidson, portato in passerella per la collezione primavera/estate e rindossato da Irina Shayk.
Visionario, seducente e provocatorio: fu il primo a far sfilare per lui una cantante nel 1991, Diana Ross.


Furono molte le personalità del mondo dello spettacolo che si fecero vestire da lui in occasioni diverse (red carpet e gala): Sharon Stone, David Bowie, Irina Shayk, Bella Hadid, Lady Gaga, Beyoncé, Madonna, Jerry Hall.
Manca un piccolo tassello alla personalità di Mugler: senza limiti. Mugler collaborò nel 2000 con il Cirque du Soleil per la creazione dei costumi durante lo spettacolo Zumanity.
Nel 1985 la Comédie-Française gli affida i costumi per il Macbeth: è il budget più ingente mai stanziato dal teatro.
Il suo genio colpì anche la musica con George Michael, che trasformò il video del suo brano Too Funky in una sfilata dei suoi capi più oltraggiosi, messi addosso a Linda Evangelista, Rossy De Palma e Tyra Banks.
Mugler fu anche un regista, un fotografo e un grande appassionato di viaggi. Nel 1988 pubblicò il suo primo libro di fotografia Thierry Mugler Fotografo, mentre nel 1998 è il turno di Fashion Fetish Fantasy. Una passione quella della fotografia della moda nata sin dalla tenera età che lo condusse in tutte le parti del mondo.
“Sono stato un fotografo tutta la mia vita. La fotografia rappresenta una parte importante di chi sono e della mia ricerca della bellezza.
All’età di 8 anni ho girato il mio primo cortometraggio, con mio padre in veste di cameraman, ma la mia prima foto di moda risale ai miei 14 anni. All’epoca ero un ballerino professionista [presso la Rhin Opera, in Alsazia, Francia] e organizzai una sfilata di moda. Mi occupai dell’intera produzione, dello styling, di trovare la location, della fotografia, di tutto. Trovo molto difficile separare questi elementi. Mi considero prima di tutto un regista in quanto penso al concept nella sua totalità. È questo il motivo per cui realizzavo gli storyboard per dare vita alle mie sfilate. La fotografia è diventata per me uno strumento sempre più professionale quando ho iniziato a scattare le campagne per le mie collezioni prima, e poi per il profumo”.


Angel è il frutto del lavoro del profumiere di Grasse Olivier Cresp che seguì le indicazioni di Mugler. Il designer voleva “un profumo che faccia venire voglia di divorare la persona che lo indossa”. Dopo oltre seicento prove, il parfumeur aggiunge etilmaltolo alla formula iniziale composta principalmente da vaniglia e patchouli. Il profumo ricorda la frutta candita, i confetti e il caramello. Utilizzato fino ad allora nell’industria alimentare come aromatizzante, il maltolo di etile entrò nel campo della profumeria facendo diventare Angel il capostipite della categoria delle fragranze “gourmand”.
Per l'uomo, Mugler fece creare appositamente una versione che doveva reincarnare l'idea di eroe Mugler. Nel 1996 nacque A*Men, la prima fragranza Mugler da uomo. Il profumiere incaricato fu Jacques Huclier, che creò una fragranza dalle note di lavanda, menta, coriandolo, bergamotto, caramello, patchouli, miele, latte, legno di cedro, gelsomino e mughetto, unite a fondo caffè, vaniglia, fava Tonka, benzoino, ambra, sandalo e muschio.
Un secondo profumo-successo al femminile fu creato nel 2005, Alien, iconico anche nel nome stesso data la natura delle tematiche affrontate dal couturier. Anche in questo caso, fu affiancata da una versione maschile, Alien Man.
Nel 2003 il designer abbandonò il settore dell'abbigliamento, ma non lasciò mai il campo dei profumi e della fotografia. «Usavo la moda per esprimermi al meglio. Ma ad un certo punto questo non bastava più. Io non sono alla moda. Sono solo una persona entusiasta che guarda al futuro in maniera positiva» questo è quanto affermò al momento dell'abbandono.
Alla domanda "Qual è, secondo Lei, il motivo per cui la sua arte e le sue creazioni sono in grado di emozionare la gente?" Lui rispose:
“È perché le mie creazioni rendono omaggio alla donna e alla sua personalità: do loro una corazza. È questo il motivo per cui le mie sfilate erano così complicate, perché lavoravo con ognuna delle modelle individualmente, occupandomi dello styling unico e particolare di ognuna di loro, creando diversi make up look e acconciature, dando a ognuna la sua parte per poi dirigerle sul palco. La mia opera è senza tempo in quanto si basa sulla bellezza del corpo umano e l’affascinante mondo in cui viviamo”.
Sperimentazione, passione, idea e ricamo si intrecciano nel percorso di Thierry Mugler che, nonostante non sia più tra noi, ci ha lasciato in eredità il suo concetto di bellezza. Vi lascio ancora qualche foto dei suoi splendidi lavori.













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